Realtà Virtuale e Lombalgia: Come l’Osteopatia può sfruttare la tecnologia per migliorare i risultati

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Realtà Virtuale e Lombalgia: Come l’Osteopatia può sfruttare la tecnologia per migliorare i risultati

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Che Cos’è la Salute?

“La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non solamente l’assenza di una patologia o di una infermità” – OMS

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha recentemente aggiornato la definizione di “salute” per riflettere le nuove scoperte che dimostrano come la mancanza di salute non sia solo l’assenza di malattie, ma anche una combinazione di fattori socio-economici, emotivi, alimentari e fisici.

L’Osteopatia ha da sempre considerato l’individuo come un’unione di mente, corpo e spirito, anticipando questa visione olistica.

Il futuro del trattamento delle malattie sarà sempre più multidisciplinare, tenendo conto di fattori come il sonno, l’emotività, l’alimentazione e il movimento.

La tecnologia, come la Realtà Virtuale, può integrare queste terapie tradizionali per migliorare la salute generale.

Vediamo insieme come questo nuovo approccio è in grado di aiutare a trattare la Lombalgia e altri problemi muscolo-scheletrici.

Anatomia della Lombalgia

“L’osteopatia è anatomia, anatomia e ancora anatomia” – A.T. Still

La Lombalgia, comunemente nota come “mal di schiena”, colpisce la parte bassa della schiena e può essere acuta, nel caso in cui il dolore si presenti all’improvviso e non superi le 6 settimane, o cronica, nel caso in cui il dolore persista dai 3 ai 6 mesi ininterrottamente.

Il Rachide Lombare

Conoscere l’anatomia del rachide lombare è fondamentale per comprendere le cause e i sintomi della Lombalgia e come l’Osteopatia possa intervenire.

Il rachide lombare è la porzione inferiore della colonna vertebrale, composta da cinque vertebre (L1-L5) che, insieme, formano articolazioni di cui fanno parte anche i dischi vertebrali.

Così come negli altri tratti della colonna, anche attraverso il rachide lombare passa il midollo spinale, che in questa sede forma il plesso lombare, ossia un insieme di nervi che si portano fino agli arti inferiori.

Infine, questa zona è ricca di muscoli, come il quadrato dei lombi, il diaframma, l’ileo-psoas e i paravertebrali, ed è anche sede di importanti connessioni viscerali e neurologiche.

uomo che soffre di lombalgia

Cause della Lombalgia

Le cause della Lombalgia, sia acuta che cronica, possono essere varie: muscolo-scheletriche, viscerali, bio-psico-sociali e molte altre.

Nel 97% dei casi, le cause sono di tipo meccanico, nel 2% dei casi viscerali e solo nell’1% dei casi sono non meccaniche.

Tra le cause meccaniche troviamo soprattutto problemi muscolari, seguiti da problemi di degenerazione articolare (artrosi) e, in minima parte, ernie. Raramente le cause coinvolgono problemi neurologici gravi, spondilolistesi, osteoporosi e altro.

Altre statistiche di rilievo ci indicano che:

  • 2 adulti su 3 soffrono di lombalgia durante la loro vita
  • È il secondo sintomo più comune che porta la persona dal medico
  • È la causa più comune e costosa di infortunio connesso al lavoro
  • È difficile fare una diagnosi certa basata solo su risultati clinici e strumentali, data l’elevata presenza di soggetti asintomatici rilevati tramite esami strumentali (radiografie, risonanze magnetiche, ecc.)

Sintomi della Lombalgia

Il sintomo più comune della Lombalgia è il dolore nella zona lombare, che può essere diffuso, localizzato o irradiato a zone distanti.

Può accompagnarsi a sintomi neurologici (come formicolio e alterata sensibilità) oppure viscerali (gonfiore, dolore addominale, ecc.), e può manifestarsi con modalità e tempistiche diverse.

Tuttavia, è fondamentale concentrarsi, non solo sulla descrizione dei sintomi, ma anche sulle loro conseguenze.

Spesso, i pazienti cercano una spiegazione chiara e un responsabile specifico per il loro dolore, ma nella maggior parte dei casi, non è possibile attribuire un sintomo a una singola parte anatomica.

Questa incertezza può portare il paziente a sviluppare credenze errate riguardo al proprio dolore, aggravando la situazione attraverso l’effetto nocebo.

È importante capire che l’origine della Lombalgia non può essere attribuita solo a problemi anatomici, ma anche a fattori emotivi e comportamentali, come stress e paure.

Frequentemente, i pazienti vengono erroneamente informati di dover cessare ogni attività fisica, senza che venga loro fornita una spiegazione adeguata. Questo genera una paura ingiustificata, che li porta ad adottare strategie di difesa mentali e fisiche che spesso peggiorano la loro condizione.

Ci sono certamente situazioni in cui è consigliabile interrompere l’attività fisica, ma è essenziale essere chiari con il paziente e incoraggiarlo a riprendere le attività quando possibile.

Per fare questo, è fondamentale comprendere non solo la sintomatologia del paziente, ma anche i fattori di rischio associati alla Lombalgia.

Fattori di Rischio della Lombalgia

Ci sono due principali fattori di rischio su cui desidero soffermarmi: la sedentarietà e le false credenze.

Sedentarietà

La sedentarietà è ormai riconosciuta come un fattore di rischio per molte affezioni, non solo per quelle muscolo-scheletriche.

La mancanza di attività motoria durante la giornata può causare problemi a tutti gli apparati del corpo. È quindi fondamentale mantenere un livello adeguato di movimento per prevenire non solo la lombalgia, ma anche altre condizioni di salute.

False Credenze

Le false credenze riguardanti il mal di schiena sono diffuse e spesso accettate come verità, nonostante siano informazioni non supportate da evidenze scientifiche.

Queste convinzioni, propagate attraverso vari canali di informazione, possono influenzare negativamente il comportamento e le aspettative dei pazienti.

Alcuni esempi comuni includono:

  • “Sollevare pesi fa male alla schiena.”
  • “La postura sbagliata ti fa venire la lombalgia e la cervicalgia.”
  • “Se hai mal di schiena devi rinforzare gli addominali.”

Ognuna di queste affermazioni meriterebbe un approfondimento specifico, ma per ora è importante sottolineare che non è la “postura sbagliata” il vero problema. Il problema è mantenere una posizione, qualsiasi essa sia, per un tempo troppo prolungato.

Trattamento Multidisciplinare

Un singolo tipo di trattamento non può bastare a combattere la Lombalgia.

Il modo migliore per iniziare a trattarla è migliorare il nostro stile di vita; sonno, alimentazione, movimento, problemi psicologici, stato socio-economico sono determinanti per la nostra salute.

Un trattamento Osteopatico può aiutare, ma non deve essere l’unica soluzione. È importante dare consigli mirati sull’attività fisica e, in casi specifici, indirizzare ad altri professionisti (psicologi, nutrizionisti, fisioterapisti, ecc.).

uomo utilizza realtà virtuale per curare lombalgia

Realtà Virtuale

Caratteristiche della Realtà Virtuale

Prima di parlarvi di come la Realtà Virtuale può aiutare a trattare la Lombalgia, vorrei darvi alcune informazioni fondamentali su questa tecnologia:

  1. Esistono diversi tipi di realtà virtuale; per la terapia, utilizzo quella “immersiva”.
  2. È un trattamento innovativo, specialmente in Italia, ma già utilizzato all’estero in vari ambiti.
  3. È supportata da ricerche scientifiche, come quelle della società Dynamics VR.
  4. La VR è un’interessante opzione non farmacologica per il trattamento del dolore muscolo-scheletrico (MSK).
  5. Non sostituisce altri trattamenti ma li integra.

Benefici della Realtà Virtuale

La Realtà Virtuale mira a diminuire il dolore e lo stress, migliorare la mobilità articolare ed eliminare la paura del dolore. Attraverso l’immersività e la distrazione, il paziente esegue movimenti dolorosi con una percezione ridotta del dolore.

Neuroplasticità e Dolore Nociplastico

La neuroplasticità è la capacità del cervello di adattarsi e cambiare in risposta agli stimoli.

La IASP definisce il dolore nociplastico come «un dolore che deriva da un’alterata nocicezione senza la chiara evidenza di un’attuale o persistente attivazione dei nocicettori o di una lesione del sistema somatosensoriale»

 La VR sfrutta proprio questi concetti per combattere quei processi neurologici che alimentano il dolore, anche in assenza di una vera e propria lesione.

Osteopatia e Realtà Virtuale

La Realtà Virtuale non sostituirà le terapie osteopatiche, ma le affiancherà per aiutare ulteriormente il paziente a tornare in salute, specialmente nei casi di dolore cronico.

In questo modo, la fase di trattamento andrà a migliorare tutti i modelli a livello passivo, mentre l’esercizio fisico lavorerà attivamente.

Con la Realtà Virtuale, si attaccano fin dall’inizio le caratteristiche associate al dolore cronico, migliorando la mobilità e riducendo lo stress.

Questo permette al paziente di ottenere benefici già durante le sedute con la Realtà Virtuale e di avere effetti più duraturi con le altre terapie.

Per ulteriori informazioni sulla realtà virtuale, visitate questo link.

Conclusioni

Abbiamo esplorato come la Realtà Virtuale può integrarsi efficacemente con la terapia osteopatica per trattare la Lombalgia e altri tipi di dolore.

Questa tecnologia innovativa offre un valido supporto per ridurre il dolore, migliorare la mobilità e diminuire lo stress legato al movimento.

La combinazione di approcci multidisciplinari, che includono la VR, può davvero fare la differenza nel percorso di guarigione dei pazienti.

Se soffri di Lombalgia o di altri dolori acuti o cronici, non esitare a contattarmi per fissare un appuntamento e scoprire come migliorare la tua qualità di vita.

📞 348 96 06 795

📧 info@osteopata-torino-rb.it

📍 Medea Salute – Via Vincenzo Lancia, 8, 10141 Torino TO

📍 Essentia Salutis – Via Salbertrand, 9, 10146 Torino TO

A presto,

Riccardo Bagagli
Osteopata, Chinesiologo, Massaggiatore sportivo, Preparatore atletico

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